L’altra sera mi ferma un tipo che pareva Vasco Rossi ai tempi di Voglio una vita spericolata di quelle vite fatte (ma proprio fatte) così. Era notte e la sua presenza non era proprio angelica. “Ce l’hai una sigaretta?” “No.” “Non fumi?” “No.” “Neanche l’erba?” Ecco che sale la paura. “No.” “La vuoi provare?” Mi alitava in faccia. “No, anzi se puoi allontanarti…” Accelero il passo e lui da dietro alza la voce. “E la cocaina l’hai provata mai?” “No.” Il mio procedere assomiglia a una disperata corsa nel buio e lui da dietro: “Provala, è come fare sesso per la prima volta con una bella donna”. Io son fuggito a gambe levate, mentre lui proseguiva nei suoi viaggi mentali alla scoperta di droghe e delle loro proprietà a dir suo terapeutiche. L’ho sempre vista come una specie di leggenda metropolitana quella dei personaggi cattivi che ti avvicinano per offrirti pillole, polverine e quant’altro. Allora è vera pure la faccenda dell’Uomo Nero nell’armadio e delle caramelle degli sconosciuti e pure che in discoteca ti mischiano la droga alla coca cola. Quindi quando passeggiate, nella notte, guardatevi attorno e portate sempre un amico con voi, magari alto, forte, bello, possente e dallo sguardo gelido e terrificante. Invitatemi a uscire, insomma.
Durante il ridicolo corso Kirby, abbondantemente descritto nel precedente post, ha preso a vibrare il telefono. Con indifferenza l’ho tirato fuori dalla tasca e ho visto lampeggiare numero sconosciuto. Quanto avrei voluto rispondere! Magari era una libreria di quelle a cui ho lasciato il curriculum, o la Mondadori che ha deciso (senza leggerlo nemmeno) di pubblicare Supermarket24. Ero lì, prigioniero di quella stanza di setta segreta piena di anime morte infervorate dal Guru; il telefono squillava, finché ha smesso. Pensavo che avrebbe richiamato, magari la mattina dopo alla stessa ora, e invece nada de nada. Considerato che non ricevevo una chiamata da numero sconosciuto da anni, vorrei fare un appello: Chiunque tu sia, che sia tua intenzione offrirmi soldi a palate o farmi un saluto, richiama (più per i soldi che per il saluto, certo)!
Annuncio alla signora ultranovantenne che mi fissa da quarantanove minuti abbandonata sul davanzale della sua finestrella al quarto piano del palazzo di fronte che oggi è uscita la nuovissima intervista di 4 chiacchiere (contate) sempre perché è sabato. E oggi incontriamo un mito del web, son certo che la conoscerete tutti. Migliaia di visite al giorno e da poco anche scrittrice. Il suo libro è alla terza ristampa. Grazie infinite a Claudia De Lillo, la mitica Elastigirl di Nonsolomamma, per aver accettato di lasciarsi intervistare, pur non essendo io Fabrizio Frizzi. Buona intervista a tutti!

8 risposte a “4 chiacchiere (contate) con… Elastigirl”

  1. Avatar Morgana2

    ahah ma i tipi strani tutti tu li attiri..

  2. Avatar matto81

    raldi, ti ho risposto anche nel post precedente, comunque è un aspirapolvere. (Non è che domani me lo richiedi, cos’è?)

    angus, anche di giorno, secondo me.

  3. Avatar angus1one

    ne succedono di cose strane la notte…

  4. Avatar Raldi

    Solitamenta a me mi chiamano a casa per offrirmi lavoro, nonostante io il numero di casa non lo abbia mai dato a nessuno.

    Do sempre il cellulare, così mi possono trovare sempre… Eppure!!!

    Ma sto Kirby cosa è?

  5. Avatar matto81

    princy, la cosa mi fa sentire molto meglio.

  6. Avatar Princy60

    tu sei meglio di Frizzi!

  7. Avatar LaCapa

    Io adoro il suo blog. E ho adorato il suo libro. =)

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sono Matteo

Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…

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