Questo week end, come vi accennavo nello scorso post, sarò in Puglia a presentare la Valigia qua e là. Ieri ne parlavo con Luca che vive a Firenze. Luca conosce benissimo la mia ignoranza geografica che per anni ha garantito il buonumore ai miei amici attraverso l’arte della derisione alla quale mi sono sempre e volentieri prestato e allora la butta lì: “Tanto che sei di strada perché non vieni a trovarci giovedì; da Firenze a Barletta col treno sarà sì e no una mezz’oretta”. In un altro momento forse c’avrei riflettuto un po’ di più prima di rispondere: “Ah, fantastico! Guardo gli orari dei treni. Cerco di arrivare verso le 6 e mezza così andiamo a cena insieme e venerdì in tarda mattinata ne prendo uno per Barletta”. In un altro momento avrei tentato di focalizzare la posizione della Toscana che evidentemente non confina con la Puglia, e non serve che lo dica io. Però ieri (attenti che adesso ha inizio la mia arrampicata sullo specchio) avevo un lieve mal di stomaco, la testa mi doleva, pensieri confusi affollavano la mia mente associati a immagini di morte e arte figurativa ansiogena, devo ancora fare i biglietti e a L’Aquila la stazione ferroviaria apre e chiude quando lo decide lei, figuratevi se potevo starmi a chiedere se Barletta e Firenze sono o no così vicine, mettere in dubbio la parola dell’amico. Non si fa! Convincente, no?
Bene. Comunque, se fino a ieri avrei invitato alle presentazioni pure i toscani, oggi magari me lo risparmio, a meno che qualche temerario non sia disposto a digerirsi 6 ore abbondanti di Freccia Argento per qualche mia irripetibile pillola di stupidità. Vi ricordo gli appuntamenti. Sabato 12 ad Andria, alle 19.00 presso lo studio di comunicazione ArtsMedia, con la partecipazione de Il teatro di Puck, nella rappresentazione scenica di un estratto, e domenica 13 alle 19.30 sarò a Corato in provincia di Bari presso l’Associazione CICRES in Via Aldo Moro 58.  Vado e torno vincitore (lunedì).
Siiusun!

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sono Matteo

Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…

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