Salve ciccifrizzi!
Brevemente per segnalarvi l’intervista che mi ha fatto Lucia Resta per il suo blog Abbasso Cenerentola, luogo che, prima di me, aveva ospitato soltanto scrittrici (sesso femminile, appunto). Non chiedetemi come ho fatto a conquistarla; certe volte perdo il controllo del mio fascino (ridemus!!!). Magari chiedetelo a lei.
Prima domanda.
Matteo, tu hai pubblicato già tre libri, un romanzo e due raccolte di racconti. Cosa è più faticoso scrivere un romanzo o tanti racconti legati tra di loro da un filo conduttore?
Quando scrivo racconti non penso a un filo che li leghi per farne una raccolta. Quello viene dopo, quando ne ho messi insieme un po’, distanti anche anni, che uno mi fa pensare a un altro, quasi come se i personaggi dovessero conoscersi per raccontarsi esperienze comuni, comuni dolori. E allora li faccio incontrare all’interno dello stesso libro. La scrittura di un romanzo è più faticosa, la fatica della dedizione totale. Non penso ad altro per mesi. Talvolta confondo finzione e realtà. Il racconto è come un sogno breve. Il romanzo è un lungo viaggio fra le strade di una città, nel cuore e nella mente di personaggi che diventano persone in casa tua, amiche, odiate o incomprese, nei loro comportamenti, nei sentimenti che scombinano tutto. È un’esperienza eccitante e stremante al tempo stesso. Spesso fallimentare, quando i meccanismi si inceppano e tutto si paralizza, bloccato in un limbo. Talvolta divina, quando si chiude la storia e sopraggiunge la malinconia dell’ultimo saluto.
Il resto dell’intervista lo trovate qua. Leggetela e ditemi che ne pensate. Da me o da lei! (Abbastanza ripetitivo coi link?)
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