A seguire, una breve descrizione dell’evoluzione cromatica che sta subendo la mia pelle in questi giorni:
Bianco panna cotta – rosa barbie – rosso naso di clown – viola porcello fino ad un ambrato scuro, tipo le pietre che hanno ritrovato con le zanzare del Neolitico dentro e ora, amiche e amici, un naturalissimo marroncino mattone antisismico abbellisce il mio volto che brucia come se, sottopelle, avessi dimenticato accesa una di quelle piastre incandescenti per scaldare l’acqua che fanno tanto: Io ho una cucina all’ultimo grido. Anzi, se avete qualcosa da cuocere, una bistecchina, un ovetto, non fate complimenti, le mie guance sono a vostra completa disposizione.
Oggi sono stato 5 ore a rifare la scritta MC DRIVE sull’asfalto della corsia drive. Chi lunedì passerà all’inaugurazione si faccia un giretto e pensi: “Quella è opera del celeberrimo Matteo Grimaldi”. Potete anche abbandonarvi all’inarrestabile tentazione di mettervi a baciarla e lasciare impronte di rossetto sul bianco della vernice, come sulla lapide di Oscar Wilde a Père Lachaise, il cimitero di Parigi. Con la piccola differenza che (ok, sì, io non sono Oscar Wilde) c’è tempo per seppellirmi e non venga mai in mente a nessuno di farlo sotto la scritta MC DRIVE, del Mc Donald’s a L’Aquila. Se proprio dovete, sceglietene uno nella City di Londra, insomma.
A proposito di tombe. Una cosa scioccante di cui inspiegabilmente non ha parlato nessuno. È morto… oddio non so come dirvelo, insomma lui era una star mondiale, certo un po’ pedofilo, ma pur sempre una star. So che vi lascerà di stucco (come mai i media di tutto il mondo hanno taciuto la notizia? Fortuna che io ho le mie fonti) e pare sia morto pure da diversi giorni.
Perdonatemi la schiettezza, ma io non riesco tanto a indorare la pillola. Spero che questa attualissima bomba non vi turbi la serata. È morto Michael Jackson! Leggo chiaramente la sorpresa prendere possesso dei vostri volti. Rivediamolo in tutto il suo splendore dopo il quattrocentosettantasettesimo intervento al naso.
Comunque gente, fatevene una ragione. Io me la sono fatta, la ragione (non una pera) diciamo un tre o quattro secondi dopo averlo saputo. Anzi, mi è parso pure che abbia vissuto parecchio, per le condizioni in cui lui stesso, forse non troppo consapevolmente, si era ridotto. Ora i suoi CD sono ai primi posti delle classifiche di tutto il mondo. Ma – dico io – non potevate comprarveli quando era vivo, i CD?
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