I camini di tutto il mondo (tranne il mio) si sono risvegliati appesantiti da calze puzzolenti gonfie di dolciumi (il massimo dell’igiene proprio). Una vecchia notevolmente brutta – se fossi stato di buonumore, avrei detto diversamente bella – persevera nonostante l’età che, a parer mio, sarebbe sufficiente a farle meritare un sacrosanto riposo senile. Per via della manovra del professor Monti, sarà costretta a volare al vento gelido di gennaio, culo in sella alla sua scopa, per molti anni ancora. È inutile che dite che a 60anni si è stanchi, debilitati, perché non è così. A 60anni siete nel pieno del vostro vigore, convincetevene, quindi dovete lavorare duro e più di prima. E pure a 70 e a 7mila. Capito Befana?
Si avverte la mia sottile inquietudine? Non è per la calza mancata, credetemi! (Al primo che mi offre una caramella gli rispondo che se la può infilare su per il solito buco.) È per ciò che mi è capitato ieri e che merita di essere condiviso, nonostante desideri da giorni parlarvi del mio nuovo Kindle. Ero al lavoro. Il mio è un lavoro di fatica e basta, non molta, ma non di testa. Pensate a un part-time in un ristorante in cui devi fare più o meno la stessa cosa per 5 ore al giorno, a orari variabili. Ci sono dei responsabili che coordinano il turno. Un tempo ero uno di quelli. Poi, per mia decisione, sono tornato un umile operaio. In particolare per:
– Le ore lavorative giornaliere del responsabile. Di base 8, possono arrivare anche a 10. Se serve, devi andare a lavoro quando avresti riposo. Ore che fra l’altro non corrispondono alle ore pagate: sempre e solo 8. Se sei un responsabile, gli straordinari non esistono perché: “Dovete imparare a gestire il vostro tempo e riuscire a fare tutto nelle 8 ore in cui siete pagati”. Sì, poi saluti e vai via quando è ora e ti guardano storto: “Sei peggio di uno statale!”.
– La paga di un responsabile. Coincide con quella di un operaio + circa 200 euro. Cioè, se io a 5 ore prendo 820 barra 850 nette, loro, a 8 barra 10 ore, ne prendono 1000 e qualche spicciolo, raramente 1100.
Fare il responsabile e ambire a salire la gerarchia dell’impero (vice-direttore, direttore) sotto certi punti di vista può anche essere interessante, ma non faceva per me. Ho avuto un’opportunità e, per inseguirla con qualche speranza di raggiungerla, avevo bisogno di maggiore tempo libero. Questo, unito ai 2 aspetti pocanzi analizzati e preceduti da una lineetta, mi ha fatto fare un passo indietro. Continuo a considerare la scelta di auto-declassarmi come una delle più azzeccate mai fatte. Bene. Sento i vostri Machissenefotte! tuonare nell’aria e li comprendo. Questa piccola finestra sulla mia vita, dal grado intrinseco di interesse vicino a meno infinito, è funzionale perché possiate comprendere l’episodio di ieri sera. Il momento in cui un responsabile, per il quale provo una stima pari al grado di interesse della piccola finestra sulla mia vita, si è rivolto a me con queste parole: “Tu pensa a passare la scopa!”.
Non che passare la scopa sia degradante. Lo faccio tutti i giorni col sorriso. Il modo in cui l’ha detto, però, non mi è piaciuto, e sto usando un eufemismo. Il suo tono, evidentemente mirato a umiliarmi, ha risvegliato il mio amico demone sornione. Vive dentro di me, come l’alieno nel cuore della signora bionda, spesso ospite del buon vecchio Maurizio Costanzo (ex-Show). Nel mio caso il demone dorme per il 93 per 100 del tempo. Quando qualcuno mi offende, lui si risveglia. In quel caso non sono più io a parlare, ma lui per bocca mia. È che io davanti alla maleducazione perdo il controllo (ma mai l’educazione) e rispondo. Così ho fatto ieri. Non ho ancora capito se a una persona maleducata, che ti offende, bisogna rispondere con la stessa o simile moneta, oppure fregarsene in virtù di una superiorità evidente a tutti. Se non avessi il piacere di ospitare Demo (non Morselli, ma il demone), mi verrebbe facilissimo scegliere il silenzio, magari il sorriso freddo e l’indifferenza. Poi mi ci trovo e continuo a credere che ci sono cose nella vita che si risolvono solo con un vaffanculo.

18 risposte a “Quando un maleducato vi offende, lasciate parlare il demone che è in voi”

  1. Avatar Devis

    Guarda… Io sono un fumino…
    Non le mando a dire mai. E, sopratutto, mi incazzo in 1 secondo e sbollo in 30.
    Fortunatamente a lavoro non mi è mai successo di essere trattato in maniera schifosa dal capo. Ma se qualche collega si sveglia male e fa il maleducato o risponde male, si pente sempre di averlo fatto.
    Perchè do educazione e rispetto e la pretendo.

    Non so se il mio capo mi dicesse qualcosa nella maniera in cui l’ha detta a te cosa farei. Però, conoscendomi, non starei di certo zitto 😀
    Abbraccio!!!

  2. Avatar Vince Symo

    No, affatto: non credo proprio sia una caratteristica così rara. 😉

  3. Avatar Federico

    Ah. Ma era un pour parler, che mi frega dei Take That 😀 Facciamo che lo attendo come il nuovo disco di Fiona Apple, ecco.

  4. Avatar Davide

    Quando ce vò ce vò!!!

  5. Avatar Roberto

    Mi verrebbe da scrivere cosa penso di questa gente, ma siccome è una parolaccia la tengo per me….

  6. Avatar Federico

    Quello che chiami demone mi sembra un istinto del tutto naturale e pure salutrae. Almeno finché non ti sussurra all’orecchio di lanciare oggetti contundenti o, non so, incendiare auto 😀

    A parte questo vorrei farti notare che stai costruendo una grande aspettativa nei confronti dell’articolo sul Kindle. Lo attendo più di una reunion dei Take That.

  7. Avatar Raffaele

    penso che un vaffanculo subliminale, fatto intendere in alcune parole dette gentilmente sia la soluzione ideale… Continuare a ripeterlo nel pensiero pensando di indirizzarlo al maleducato fa solo male al cervello…

    PS grazie per la visita.

    1. Matteo
      Matteo

      Raffaele, io l’ho pronunciato prima subliminalmente attraverso sorrisetti e sguardi di compassioni, poi gliel’ho fatto urlare in faccia da Demo. 🙂

      Federico, non vorrei generare in te uno shock letale, ma i Take That sono tornati a cantare tutti insieme appassionatamente! O_o

      Davide, avoja! 🙂

  8. Avatar Niko

    Che nervoso che mi sarebbe venuto!!… Riguardo al rispondere o meno alle provocazioni ed offese ricevute, sai cosa ti avrebbe detto la mia nonnina?
    “Quando l’ignoranza parla, l’intelligenza tace”
    Un abbraccio

  9. Avatar Chagall

    Sacrosanto, direi.

  10. Avatar Vince Symo

    Anch’io, come Englishman87, non ne avevo ben capito il contesto, e da lì il mio consiglio, per ciò potesse valere.

    Letto il post, ritratto anch’io a ‘sto punto :P: è stato senza dubbio un irrispettoso cafone maleducato e merita una risposta di rimando, assolutamente.
    E non è, come giustamente dici, per una questione riguardante un’attività denigratoria (che non è assolutamente tale, ma nell’intenzione della sua offesa evidentemente sì), ma perché a certe offese, proferite da certi tipi, bisogna agire di conseguenza, non ci sono alternative, purtroppo.
    A parlarti è uno che il suo demone (il mio si chiama Malenzo :P) deve spesso a fatica tenerlo a bada, a causa della mia natura, diciamo, “passionale” :), e pur avendo imparato nel tempo, a mie spese, che spesso non ne vale proprio la pena.

    Ergo, in conclusione, nel caso specifico, segui i consigli della Lucianina nazionale.

  11. Avatar Sir Babylon

    Il mio fulgido capo di queste uscite ne fa di continuo. Non dico che mi entrano in un orecchio e mi escono dall’altro, ma le faccio accomodare in uno sgabuzzino chiuso a chiave. Solo che ogni tanto ci sono degli spifferi…

  12. Avatar topinapigmy
    topinapigmy

    C’è un proverbio che dice: Non discutere mai con un deficente perchè la gente potrebbe non capire la differenza. Ed è vero. L’educazione prima di tutto e il rispetto e chi più ne ha più ne metta e bla, bla, bla…. Arrivata però alla veneranda età di poco più di 30 anni, ti dico che un sano, spontaneo, categorico, catartico e soprattutto salutare V – – – – – – – – O è terapeutico in primis per noi e poi, anche per gli altri. Quindi, senza abusarne, hai tutta la mia comprensione e il mio appoggio!

  13. Avatar Arounderground

    Aaah, ecco come gli hai risposto…magari se la befana gli dava la sua di scopa ci andava anche velocemente 😀

  14. Avatar Miss Fletcher

    Sì, spesso certe cose si risolvono solo in quella maniera là. Detto ciò vale anche che se uno è cafone mettendosi al suo livello certo non ci si eleva di certo, anzi. E sebbene io sia una piuttosto reattiva, e tenda a spedire le persone in questi casi mi viene sempre in mente una cosa che mi ha sempre detto mia madre: le male parole, certa maleducazione sono anche dovute alla nostra pessima abitudine di dare del tu a tutti. So che suona antico, ma se ci pensi è vero, non verrebbe mai in mente a nessuno di dire certe parole dandosi del lei. E poi, come dice il proverbio, troppa confidenza leva la riverenza. Credo sia profondamente vero, purtroppo…Baci Matte!

  15. Avatar MisterGrr

    Sottoscrivo tutto quello che hai detto. Per farlo capire, devo anche io parlare un pochino di ciò che sono, mi dispiace. 😀

    Essendo un fisioterapista, ho svolto 1500 ore di tirocinio (= lavoro) gratuito (intendo dire, tutto, gratuito eh. 0 rimborsi spese e mensa ed eventuale parcheggio a pagamento), a parte le mance dei pazienti che vedevano quanto pena facevamo con quel camice bianco col collo rosso a vederci lavorare e a pensare a chissà quale futuro potevamo aspirare.

    Bene, in questi tipi di tirocinio sei affidato a un “tutor”. In un tirocinio andato in modo pessimo, una di queste tutor, di soli 3 anni più grande di me, quindi una mia potenziale amica, mi ha trattato come, non so manco come dirlo, una pezza da piedi sarebbe già un complimento. Mi ha persino detto che non mi lascerebbe trattare nessun paziente perché non sono una persona affidabile. Ora, la voglia di mandarla a fanculo (e scusate il francesismo) era davvero tanta, e io sono una persona estremamente impulsiva in queste cose, ma non potevo perchè io ero uno studente. E’ stato umiliante.

    Quindi sinceramente, hai fatto solo bene.

    (ah, neanche io calza puzzolente con dentro dolci ipercalorici, eheh)

  16. Avatar Englishman87

    Ho avuto una specie di dejavu sul finale di questo post. Ieri non avevo ben compreso il contesto a cui si riferiva il tuo sfogo e oggi sono pronto a ritrattare il mio consiglio. Digliene quattro!

    Ad ogni modo, vorrei fare un appunto alle persone che si comportano come la qui citata responsabile: mai tentare di umiliare chi in quel momento sta maneggiando o ha anche solo a portata di mano una scopa. Soprattutto se poi (questo chi) ha un demone mezzo dormiente che potrebbe svegliarsi pure con la luna storta.

    1. Matteo
      Matteo

      Caro English, 4 e pure 8. Non sono vendicativo. Se non fosse che non dipende solo da me, ma anche da Demo. 🙂

      MisterGrr, hai fatto bene anche tu a farti i cavoli tuoi. Io non ho niente da perdere. 🙂

      Miss Fletcher, verissimo. Io la confidenza gliela tolgo tutta in una volta sola. Baci!

      Chagall, sperando che non si offendano il sacro e il santo. 🙂

      Arounderground, come si dice, per direttissima.

      Topina, condividiamo la stessa veneranda età, e quindi ci capiamo!

      Sir, non che si debba sempre far esplodere una bomba, però bisogna che ‘sti capi del niente si diano una bella regolata.

      Vince, quindi quella di accudire demoni in corpo non è una caratteristica così rara. Sarà che il mondo è pieno di demoni cerca-casa. 🙂

      Niko, io mi sa che non sono molto intelligente allora. Ah ah! Un grande abbraccio a te! 😀

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sono Matteo

Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…

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