Il Papa, a distanza di quasi un mese dalla scossa, si è degnato di venire a fare un giretto dalle nostre parti. Già si era dimostrato persona generosa e caritatevole nel perfetto spirito che avvolge la sua carica donando ai terremotati il calice con cui dice messa e alcune boccette di olio profumato, che se vai alla Coop secondo me con 3 euro e 50 ce la fai, e i prezzi della Coop non è che siano proprio da mercatino in piazza, ma ieri ha superato davvero se stesso rinunciando addirittura all’elicottero per raggiungere L’Aquila, causa cattivo tempo. Non so come ringraziarlo, davvero. Mia madre, che fino a ieri voleva costruire una baita in giardino e vivere là, ha deciso che è bene trasferirsi per un paio di anni a Pescara, che secondo lei, col mare e la sabbia, le scosse non fanno. Al telefono mi ha detto di restare a Firenze, che la situazione è delle peggiori. Poi, con questa pioggia che non la smette, tutto diventa più difficile, il fango nelle tende, lo sporco. Io ho deciso di tornare ugualmente per un paio di giorni. Passerò la notte non so se in tenda o in un camper rimediato. Il tempo di trascorrere almeno una giornata intera con chi mi manca, capire come stanno le cose e come sta realmente la mia famiglia, che mia madre mi ha detto che gli equilibri stanno saltando e basta un niente per finire a gridare fra tutti. Farò in fretta a riempire un borsone di mutande, calzini, magliette, che quando son partito non pensavo di star via così a lungo e a Firenze è vero che piove, ma tra poco farà molto caldo. Lunedì mattina ci vediamo con tutti i ragazzi del Mc Donald’s, col direttore, per capire che ne sarà di noi, se qualcuno ci darà dei soldi per questo mese perso e per i prossimi, che non si sa bene quando riaprirà. Si parla tanto di diritti, di iniziative, di tutela, poi uno con un contratto a tempo indeterminato si ritrova senza busta paga perché arriva un cazzo di terremoto a rovinare una città intera. Solo supposizioni per ora, lunedì saprò qualcosa di più preciso. Intanto continua la mia avventura di terremotato alla ricerca di un lavoro a Firenze. Oggi mi ero prefissato di passare al CPI (Centro Per l’Impiego) a raccontare la mia storia, giusto perché C’è posta per te ancora non ricomincia, ma indovinate qual è il giorno di chiusura del CPI. Esatto, proprio il mercoledì. Più tardi porto il curriculum all’Esselunga che ho letto che stanno cercando giovani volenterosi e ambiziosi. Volenteroso lo capisco bene, ma ambizioso per mettere a posto i biscotti o pulire la lattuga o affettare il salamino… Magari mi dice culo come a Giuseppa Gaetana Ferraglia e tanto che ci sto mi compro una bella stecca di cioccolata e un barattolo di Nutella. Qualcuno dice che io, però, non so cantare, ma in fondo pure lei non è che lo sappia fare così bene.
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