Ieri mi ha svegliato un SMS con scritto: Guarda fuori!
La sera prima ero rientrato poco dopo mezzanotte. Debolissima, scendeva fino a diventare abbastanza. A letto non ci avrei scommesso un centesimo su quella polverina trascinata dal vento, che ieri mattina ricopriva già la ringhiera del balcone. Ha smesso giusto il tempo per farmi arrivare a lavoro. Poco dopo pranzo ha ripreso, stavolta sul serio. Quando la neve cambia passo, te ne accorgi. È come se ti dicesse: Fino ad ora abbiamo giocato, adesso non si scherza più. A L’Aquila tutto paralizzato. Le pale da neve sono aumentate da 5 euro a 28 euro, fra poco saranno quotate in borsa. Noi ci chiudiamo in casa, mangiamo arrosticini e beviamo vino rosso; niente di nuovo. Mi dicono che la situazione era persino più grave a Pescara e a Chieti dove le temperature più miti, rispetto ai 6 o 7 sotto lo zero aquilani, hanno aiutato sì, ma la neve, che non ha smesso un istante di scendere per tutta la giornata.
Il ciclone di vento e fiocchi di questa settimana, forse finita, non è la sorpresa dell’Uovo di Pasqua, che anche lì, al di là del colore dell’elicottero da montare o della pietruzza dell’anellino di plastica, sono sempre piuttosto prevedibili. Il suo nome è Blizzard, la bomba bianca. Mi fa pensare a un film d’azione con protagonista Francesco Schettino nella parte del comandante dell’aereo precipitato fra le nevi perenni del Kilimangiaro, Sabrina Misseri nella parte della passeggera cattiva che, per non morire di fame, dà un morso al braccio della cuginetta morta assiderata sul sedile accanto, Salvo Sottile nella parte del commissario Rex con la Palombelli che lo porta a fare i bisognini attorno al rottame del velivolo, Federica Sciarelli nella parte della ricercatrice dei dispersi e Licia Colò, collegata d-alle falde del Kilimangiaro, a controllare che l’impatto non abbia causato l’estinzione di nessuna specie animale e/o vegetale.
Resto sempre stupefatto dalle grandi idee di chi fa tivvù. L’altra sera Alessio Vinci di Matrix, in collegamento telefonico con un ragazzo abruzzese rimasto bloccato per giorni, in vista dell’arrivo di Blizzard, gli consigliava di cercarsi una destinazione provvisoria per tutta la settimana. Lui gli ha risposto che ha gli animali a cui badare e forse avrebbe voluto anche dirgli che gli alberghi costano. Magari a 5 stelle e al caldo, a Sharm El Sheik… come ha fatto a non pensarci da solo? Per la serie: Vinci, grazie di esistere!
Intanto il nostro eroe, il Signor Sindaco Cialente Massimo, evidentemente invidioso dell’onnipresente telecamerato Manno Ale, si è fatto intervistare a Porta a Porta dal Vespone Bruno che, nonostante le sue origini aquilane, soffre di una bruttissima allergia all’argomento terremoto. Glissa, non ne vuole parlare e, quando il Sindaco lo infila a trabocchetto nella discussione sul maltempo, il Vespa chiude subito il collegamento timoroso della biscia impazzita: Ci sono anche altre persone in studio che devono parlare. Ottimo motivo per ricominciare a disquisire di neve, freddo e tubi congelati quando si poteva parlare della sofferenza di una non-città. Peccato, anzi meno male che in studio fra gli altri c’era Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna e della conferenza delle Regioni, che interviene interrompendo Vespa e mandando all’aria il suo tentativo di cambiare argomento: Direttore, una riflessione su quanto detto dal Sindaco non la facciamo? Vespa china il capo e tira su il culo puntuto in posizione di allerta. La vita a L’Aquila sembra essersi fermata al 6 aprile del 2009, continua Errani. Vedere queste immagini dopo 3 anni, dopo il miracolismo vissuto, fa venire la pelle d’oca. A quel punto Vespa deve replicare per forza. E allora specifica, sottolinea, evidenzia che la colpa è tutta degli aquilani che sono scemi e incapaci, e che l’unico errore del passato governo è stato quello di affidare a loro la ricostruzione. Cialente forse avrebbe anche ribattuto qualcosa delle sue, se non fosse che qualcuno aveva provveduto a oscurarlo (per rivedere lo spezzone, clicca qui). Ho pensato: Ci hanno fatto fuori il Signor Sindaco. E invece no perché ieri era in collegamento con La Vita in Diretta dove una Mara Venier d’altri tempi, struca el boton come ce la ricordiamo noi, prima gli fa i complimenti per il suo intervento da Vespa, col quale in effetti è riuscito a scatenare un discreto vespaio, e poi scoppia a ridere e continua per minuti per una battuta di Cialente che vi riporto, ma tuttora non capisco: Signora Venier, da quando ho chiuso le scuole per neve, il gradimento da parte dei nostri studenti nei miei confronti è salito di moltissimo. Ora sono secondo solo a Babbo Natale. Mara Venier rideva come neanche a uno show di Fiorello, mentre io cercavo le mie braccia cadute a terra non so dove. Se solo Cialente desse un’occhiata ai social network di tanto in tanto, si renderebbe conto cosa scrivono di lui i nostri studenti. E comunque mica l’ho capito che c’entra Babbo Natale che è tanto buono e si fa un mazzo tanto per far felici milioni di bambini in tutto il mondo. Poi telefono a Mara e me la faccio spiegare.
Il sole di stamattina mi ha fatto ricordare che in Italia non ci sono solo navi che affondano e cugine che ammazzano cugine. C’è anche un paziente affetto da una forma di sindrome mielodisplastica, dei bravi dottori e un ragazzo pescarese di 33 anni, l’unico compatibile su 5400 donatori di midollo osseo iscritti all’Admo Regione Abruzzo, che di Blizzard se ne fregano. Ecco, queste cose (clicca qui) mi piacciono tantissimo.
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