Stefano Carnicelli recensisce così Supermarket24 e dal mio cuore un grazie immenso.

Ho letto veramente con piacere “Supermarket24”. E’ un romanzo scritto molto bene; è piacevole, intenso, ironico, vero, reale. L’ho letto tutto d’un fiato, senza sbavature né interruzioni. C’è il ritmo giusto che spinge il lettore a voltare pagina per scoprire, frase dopo frase, con crescente interesse, cosa accade, in un giorno qualsiasi, all’interno di un supermercato.
Non è casuale la scelta del nome del protagonista: Luca Sognatore. Direi una scelta perfetta che tutto contiene. Luca è un ragazzo moderno che vive una vita sospesa tra ironia, sogni e problemi quotidiani per non dire “moderni”. Ha un lavoro ma non è contento, ne cerca un altro ma ha paura. La prima parte del romanzo (Appena) si snoda proprio lungo questi percorsi, attraverso un linguaggio preciso e piacevole dove toni e spunti sarcastici arricchiscono sapientemente la lettura. Luca Sognatore abbandona il suo lavoro di cameriere per entrare in un supermercato. E’ “Dentro”, è stato assunto come se il sogno della sua vita fosse stato quello di vendere “sabbietta per far cagare il gatto tra nuove incredibili profumazioni o pannolini per incontinenti”. Arriva un nuovo mondo sconosciuto: il reparto frutta del Supermercato SpesaPiù di Piazza Dante. Si entra nella parte centrale del romanzo dove, nell’arco di una giornata lavorativa, si svolgono esistenze diverse che rappresentano un po’ la vita di tutti i giorni con tutte le sue miserie umane più o meno grandi. Sono diversi passaggi, a volte tristi, che palesano, sempre con fare ironico ma reale, esistenze che forse nemmeno i protagonisti avrebbero scelto. Sono esistenze abbandonate e fallimenti di vita che trovano, all’interno del supermercato, il palcoscenico da cui rappresentare la miseria umana che le contraddistinguono. Ma non c’è tristezza nella lettura del romanzo; con grande maestria ogni rappresentazione viene posta con il sorriso quasi a voler alleviare il grave peso di una misera vita. Luca trova Rosy e Rosa: perfetta e voluta riproduzione di una donna che clona, di fatto, se stessa. Incontra il Dottor Lorenzi, il famigerato e terribile padrone che tutto ordina e controlla. Emerge anche la solitudine di Birra alla ricerca di un rapporto e un dialogo impossibile; forse da ubriachi si può comprendere la vita… miseria dei nostri tempi. Luca incontra anche le esistenze dei suoi colleghi: le voglie di Manola indirizzate al Lurido, la tristezza di Lory che rischia di perdere l’affidamento del figlio dopo che il marito l’ha abbandonata, la bellezza di Andrea. E poi la triste storia di Alfredo, costretto a vivere con una madre completamente instabile dopo la morte del marito. Con vera abilità, non manca proprio nulla nella giornata di questo straordinario Supermarket. Arriva la cliente violenta pronta a punire un figlio vivace che gioca all’interno dei locali; “deve imparare come si vive al mondo”. Ci sono i bellissimi occhi di Mirko che piange e tira con le mani pur di restare nel Supermercato. Mirko non può parlare ma lo fa con gli occhi e le mani. La sua unica colpa: forse è venuto al mondo da una madre troppo avanti con gli anni.
Finalmente si chiude la campale giornata di lavoro. Scende il sipario sulle scene apparse qua e là, all’interno del supermercato. Ci si avvia verso un finale mozzafiato dove accade di tutto e di più. Fortunatamente il sogno fatto da Luca lo salva da ogni conseguenza. Come dire il sogno cura la realtà; si continua a dormire per sviare le tristezze della vita.

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sono Matteo

Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…

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