Se la situazione economica, politica e sociale della nostra Italia è quella di una gigantesca discarica di ideali, speranze, vite di merda in cui la gente è costretta ad affogare, è colpa del precedente governo. Beh, certo non può essere data a Berlusconi, la colpa. Lui ha ripulito Napoli, voglio dire. Se il Milan ha fallito quest’anno è colpa di Ancelotti. Ha sbagliato spesso tattica, con gli uomini che abbiamo avremmo dovuto tenere largamente testa all’Inter. Avremmo potuto vincere Campionato e Champion’s League e invece andiamo a casa a mani vuote. Se nel mondo la guerra devasta interi paesi abbandonati al loro destino dalle grandi potenze, che si occupano soltanto degli affari più vicini, la colpa è della mancanza di figure istituzionali che siano davvero in grado di portare la pace come angeli sulla Terra. Se Veronica l’ha lasciato pubblicamente, ridicolizzando la loro intimità agli occhi del mondo soltanto perché lui va (in giro) con le minorenni, la colpa è dei giornali e della tv che hanno stravolto l’informazione per meri scopi politici.
Allora, io proporrei intanto di rinnovare il mandato di governo a Berlusconi, per vedere di chi saranno le colpe fra 5 anni, visto che a quel punto il precedente governo sarebbe il suo. Poi suggerirei a Galliani di scegliere come nuovo allenatore del Milan Silvio Berlusconi, almeno la squadra e le tattiche prima della partita le fa lui e vince tutti i campionati e le coppe del mondo, e risparmia pure sullo stipendio di Ancelotti che ha capito l’aria, s’è abbastanza sfracellato i coglioni e se ne va al Chelsea. Per quanto riguarda il problema della pace nel mondo c’ha già pensato qualcun altro, io riferisco e sostengo con tutte le forze che ho in corpo, il sangue nelle vene varicose, i calli e i brufoli pustolosi sul dorso del piede destro e pure le piaghe che quelle bestie volanti assetate di sangue mi lasciano ovunque notte dopo notte, la candidatura di Silvio Berlusconi al Nobel per la pace 2009. Vi giuro, non è uno scherzo. C’è anche un gruppo su Facebook dove vengono spiegate tutte le motivazioni che gli varrebbero il prestigioso riconoscimento. Leggo che Berlusconi avrebbe sanato il conflitto fra Russia e Georgia (con la sola imposizione delle mani). Poi sarebbe riuscito a mediare positivamente tra USA e Libia, tra l’altro riconoscendo i danni che la Libia ha subito quando era ancora colonia italiana, perché, giustamente, avrebbe potuto anche non riconoscerli, certo. Poi la solita storia dei rifiuti, il mistero di dove siano finiti giace irrisolto. Sarò male informato, ma qualcuno ha sentito una sua dichiarazione in cui spiega dove l’ha portati? E, dulcis in fundo, testuali parole: il deciso intervento che ha consentito di riparare il disastro umanitario causato dal terremoto in Abruzzo. Io inviterei i creatori e amministratori e sostenitori di questo gruppo ad andarsi a fare un giro a L’Aquila per vedere come vive la gente, se sta bene, se ha ritrovato una dignità, un equilibrio, o se è costretta in condizioni di quasi abbandono ad aspettare che qualcuno restituisca loro un tetto vero e sicuro dove passare la notte. Comunque, nonostante le motivazioni sembrerebbero un tantinello discutibili, io sono d’accordo. Che gli sia dato questo Nobel, così ci pensa lui a fare del suo pianeta un regno di sole cuore e amore. Concluderei con la questione del divorzio. Ho una soluzione anche per quello. Non che abbia il potere di convincere Veronica a ripensarci, anche perché, per il solo fatto di essergli stata accanto tutti questi anni, seppur cullata in una vita da regina, ha tutto il mio rispetto, però per la spettacolarizzazione sì che ce l’ho una soluzione. Permettiamo a Berlusconi di appropriarsi anche delle reti RAI, che ne dite? Consegnamogli in dono tutte le testate giornalistiche, i prodotti editoriali e mediatici, così la sinistra non potrà svendere le sue faccende private al mercato in piazza, né tantomeno indurre le prossime mogli e compagne del Premier ad abbandonarlo come un cagnolino che diventa un ingombro sgradito prima dell’estate e delle vacanze.
Quando questo sarà compiuto sarà il momento di salire tutti sul gigantesco canotto, che ho fatto gonfiare a fiato dai bambini brindisini e legare con resistenti cordoni alla banchina e, remando di gran lena, raggiungeremo l’Albania. Là, secondo me, sì che si vive davvero (viviii, viviiiiii, viiiviiiiiii-iiiiiiiii, davveroooo…).
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