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Allora ho raccontato loro un aneddoto che li ha fatti sganasciare dalle risate. Non ci potevano credere.
“Scrivo per tutto il tempo in cui la lavatrice fa il suo lavaggio del cotone, quello lungo. Ci metterà tre ore a finire. E quel rumore quando gira: DRRRRRRR mi ricorda che devo lavorare e che non posso alzarmi finché non finisce.
È un patto di sangue fra me e la lavatrice. Tu lavi e io scrivo!”
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Grazie bambini per aver letto Il violino di Filo, per non aver mai smesso di farmi domande, per avermi dato fiducia, per avermi regalato i vostri sorrisoni, le vostre curiosità, la luce che accende i vostri occhi, e per avermi fatto dono di tre bellissime raccolte di vostri disegni di scene del libro che vi sono piaciute.
Ah, la cosa della lavatrice… È tutto vero.
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