Tre persone che conosco e che, con mia gran sorpresa, leggono la Stanza (deduzione logica giunta non per loro confessione quanto per pura ovvietà) mi hanno chiesto quanti soldi avessi vinto col D eci e lode assegnatomi da Elisa. È sempre brutto parlare di danaro, e stare a fare i conti in tasca alle persone, anche perché, insomma, l’ho vinto io, quindi abbastanza cazzi miei, no?! Comunque, solo perché il Matto s’è sempre contraddistinto quale anima sincera, leale, giusta, limpida, chiara, Paola, purissima e anche un po’ Levissima, la verità è che ho vinto tanti soldi. Sì, sì. Abbastanza per vivere di rendita per i prossimi ottantacinque anni, compresi anche i quarantasette romanzi che ho idea di autoprodurmi con Feltrinelli (perché Mondadori mi sa di spocchiosa). Quindi mettetevi l’anima in pace. Ora, grazie a Elisa, io sono ricco, voi no.
M.
Robe da pazzi! Ah, c’è un libretto molto bello che ho avuto modo di leggere tempo fa e che ho recensito su Abruzzo Cultura. Si chiama Lupo Solitario: è una piccola perla nascosta che merita di essere scoperta ed elogiata.
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