Mancano una decina di minuti all’apertura della libreria.
I raggi del sole fanno risaltare le sagome delle manine di tutti quei bimbi che si divertono a lanciarsi contro il vetro, neanche fosse lo specchio d’acqua di una piscinetta gonfiabile. Di alcune distinguo le impronte digitali.
Mi armo di Pronto Multi-Surface Polish e di un panno morbido e pulito. Con movimenti circolari disintegro gli aloni.
Con la coda dell’occhio osservo la mia vicina di negozio fare lo stesso. Ma lei non ha Pronto Multi-Surface Polish. Tiene in mano uno straccio secco. Lo stringe con pugno arrabbiato. Qualche brandello si stacca a ogni passata. Suda visibilmente, mentre io scivolo sulla superficie come Alberto Tomba sulle piste nere ai tempi d’oro. Non l’hanno dotata di mezzi adeguati, penso. E’ pure anziana, poraccia!
– Scusa – mi sento chiamare, ma sono ancora sovrappensiero a riflettere sulle nostre condizioni lavorative così distanti. – Scusamiii!!!
– (Sì, oddio, calma!) Oh, buongiorno… cara vicina.
Dico cara vicina perché non so neanche come si chiama.
– Mi presteresti uno spruzzo del tuo… prodotto?
Che cosa?! Con mezza spruzzata di Pronto Multi-Surface Polish io ci faccio scintillare tutta la vetrina e tu ne vorresti uno spruzzo… intero?!
– Scusami, ma…
– Ti prego, sto facendo una fatica pazzesca. Non vedi come sgocciolo?
Sì, in effetti… ma non vale vincere suscitando l’atrui pietà. Non è corretto. Lei con me ci riesce.
– Ok, vada per uno spruzzo – dico lasciando in sospeso il tono mentre il suo volto si apre a un sorriso salvifico. – Ma giura che me lo ridai!
– Te lo giuro. Sarò in debito con te finché non ti avrò restituito lo spruzzo.
Dopo sette minuti, esattamente due minuti dopo l’apertura, un infernale acquazzone si abbatte su di noi. Sui nostri negozi, sulle nostre vetrine, sulla nostra fatica.
La vedo entrare in libreria con un ghigno stampato in faccia. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi… capelli – chiamiamoli così – appiccicati alla fronte da un misto di acqua piovana e sudore. Ha deciso di sfidare le intemperie pur di dirmi quello che sta per dirmi.
– Hai visto caro mio? Nella vita non conta che tu il vetro lo pulisca con un prodotto all’ultimo grido o con un umile panno (secco, e chissà quante vetrate avrà lucidato quel tuo panno, cara signora), tanto poi arriva un uragano, e sotto l’uragano siamo tutti uguali.
– …
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