Luigi ha lasciato un commento interessante al post che ho scritto il giorno dopo la sentenza più discussa del momento, quella che vede protagonisti Amanda Knox e… Amanda Knox (ho dimenticato qualcuno?). Ve lo segnalo perché si tratta di un intervento molto dettagliato che può essere utile a tutti coloro che sono alla ricerca di elementi a sostegno delle proprie tesi, soprattutto ai colpevolisti considerato quanto Luigi fa emergere. Si discute delle famose prove che ci sono e non ci sono, più che sufficienti a condannarli in primo grado, poi smontate. Davvero quei 2 sono estranei al delitto? Sembrerebbe proprio di no… Leggete con attenzione il commento di Luigi che ho riportato nella sua interezza, così come lui l’ha inviato.
A me sembra un semplice errore giudiziario, quello di appello non quello di primo grado. Difficile dire da cosa sia motivato, forse solo pressione mediatica, ma ritengo che la sentenza di appello sara’ molto difficile da motivare e che verra’ probabilmente ribaltata in Cassazione (o rinviata a nuovo processo). La sentenza di primo grado (che ho letto) conteneva motivazioni molto solide e convincenti in oltre 400 pagine e dovra’ essere smontata… lavoro complicato visto che e’ sostanzialmente confermata da 3 altre sentenze tra cui una di cassazione (Guede). La “famosa” perizia (che ho letto) non ha negato che i profili di DNA fossero su coltello e gancetto (cosa ammessa anche dai due periti in aula … chissa’ perche’ nessuno lo dice) ma solo ipotizzato contaminazione che pero’ deve essere provata (il fatto dell’amido e’ irrilevante). Quindi non e’ cosi decisiva come sembra … i difensori lo vogliono far pensare, e’ il loro lavoro. Il profilo di Sollecito sul gancetto c’era e quello di Meredith sulla lama pure (anche se quest’ultimo era un cd low copy, bassa quantita’, e’ accettabile nei tribunali di molti paesi ed anche in Italia). La discussione vi fu anche in primo grado su questo punto della contaminazione e non venne provata bensi’ esclusa. Tale perizia non ha escluso o modificato altre prove scientifiche come il sangue/DNA misto di Amanda e della vittima in tre punti del bagno (incl. un cottonfioc) – quando la stessa Amanda sostiene che non c’era sangue nel bagno il giorno prima – ed il DNA misto di Amanda e Meredith in orme di piede nudo compatibili con Amanda trovate col luminol, sangue di Meredith in orma compatibile col Sollecito (nessuna di queste orme compatibili con Guede che ha lasciato orme di scarpe), le numerose prove di presenza di altri assassini oltre a Guede e altre prove non scientifiche, a cominciare dalle ripetute bugie dei due … indicative di una ricostruzione completamente falsa degli eventi, il fatto che Guede sostiene i due fossero nella casa (e non lo ha detto 2 anni dopo come molti sostengono ma pochi giorni dopo il suo arresto), le testimonianze della sigra Nara Capezzali, del Quintavalle, del Curatolo, della sigra Monacchia, della polizia postale e dei coinquilini, le prove di computer e telefonini che dimostrano le loro menzogne in ordine all’orario della cena ed il giorno dopo la loro sveglia alle 5.30am e non piu’ tardi come dichiarato, le contraddizioni in ordine a cio’ che trovarono nella casa, la dichiarazione di Amanda alla madre “io c’ero” e alla polizia, al PM e nei memoriali che lei c’era ed era stato Patrick, mezza menzogna visto che un uomo di colore c’era. Manca solo la foto che lei fosse in quella casa. Le sentenze di primo grado appello e Cassazione su Guede confermano che non uccise da solo e la presenza di terzi, non essendo stata trovata traccia di altri mentre ci sono tracce dei due, e’ ipotesi che non tiene. Perche’ i terzi avrebbero dovuto simulare un furto o camminare scalzi o pulire bagno e camere e corridoio che infatti furono sommariamente lavati come si capisce da molti elementi tra cui le strisciate di acqua e sangue rimaste sugli interni delle porte lavate?
Chiunque volesse approfondire la faccenda (direi che per quanto riguarda me siamo andati pure troppo oltre) Luigi invita a leggere le carte del processo tutte rintracciabili in rete. Nel commento successivo a quello che ho riportato, sempre sotto lo stesso post, indica quali.
Non dovrebbe mai capitare che i processi finiscano in un nebbioso mare di interrogativi. Questo è a mio avviso il punto dolente della faccenda: la non-chiarezza, il dolore della famiglia della vittima che non ha modo di aggrapparsi a nulla, che non trova una risposta alla domanda: Chi ha ucciso Meredith? È evidente che quella fornita dal tribunale non soddisfa, al contrario alimenta i sospetti (e fa anche un po’ ridere).
Certo è che, qualora fossero davvero innocenti, nessuna cifra potrà mai risarcirli di 4 anni di detenzione (per i quali entrambi hanno già ricevuto 850mila euro), neppure i 5 milioni di dollari che Amanda percepirà per i diritti editoriali dei diari che ha scritto in galera. No, la sofferenza non può essere stimata… quanti?! Oh porca zozzetta!
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