Si è suicidato David Carradine, la star di Kill Bill, alla veneranda età di 73 anni, con il cordone della tenda di un hotel extralusso di Bangkok. Sono stati alcuni membri della troupe a scoprire quanto accaduto quando sono andati a cercare l’attore nella sua stanza dopo che non si era presentato a cena. Io non sono mai stato un grande estimatore di Kill Bill che mi ha segnato, in un infinito pomeriggio a sorbirmi Black Mamba la pazza, che si risveglia dal coma e decide di vendicarsi della strage che questi ceffi guidati da Bill avevano fatto 4 anni prima al suo matrimonio, sterminando parenti, amici e pure il marito. Non dev’essere stato un bel momento per una novella sposa. So che sembrerò impopolare, ma 6 ore di film e 2 palle così. Tornando a noi mi domando che senso possa avere suicidarsi a 73 anni. Leggo in giro che ha avuto coraggio, che ha fatto un gesto eroico, che ha dimostrato di essere un grande uomo… un grande attore forse, che chiude il film della vita col colpo di scena finale, ma perché un grande uomo?
Non credevo che il suicidio fosse meritevole di lodi.
Poi.
I resti recuperati nell’oceano non sono dell’Airbus A330 di Air France (e di quale altro aereo sono?), quindi mettiamoci l’anima in pace, è sparito, non nel senso che non si ritrova, ma nel senso di proprio sparito nel nulla. Paffete, puffete (glu glu glu)! Chissà se a chiamare Molder e Scully questi signori delle ricerche ci hanno già pensato. Magari lo ritrovano in un’altra dimensione, o è stato rapito dagli alieni che l’avranno scambiato per un gigantesco piccione viaggiatore atrofizzato. Fatto sta che un aereo parte con 228 persone a bordo, non arriva, e a distanza di una settimana quasi nessuno sa dare risposta alla domanda: Che minchia è accaduto? L’ultima che ho sentito è che si sarebbe disintegrato in volo a causa della velocità superiore a quella dovuta (perché giustamente progettano e costruiscono un aereo (non uno di quelli telecomandati che si trovano al reparto giocattoli della Standa) che, se acceleri troppo, si disintegra nel cielo, wow e strawow!) e a tutta una serie di altre non ben note catastrofiche concatenazioni che probabilmente non conosceremo mai. Stanno lavorando per recuperare le scatole nere custodi della verità (ignorano la posizione dell’aereo, chissà come pensano di ritrovare le scatole nere). Intanto, dopo il disastro, Airbus ha lanciato un appello agli equipaggi delle compagnie aeree affinché si attengano alle procedure standard, se sospettano che gli indicatori di velocità siano in avaria, suggerendo che un guasto tecnico potrebbe aver avuto un ruolo cruciale nel disastro.
Io una cosa la so, che se a Preturo (a 40 metri da casa mia) dopo l’adeguamento della pista per permettere agli 8 capi di stato di calpestare il suolo aquilano per il G8, ci faranno un aeroporto di linea, come si dice in giro e a cui non voglio credere, ho chiesto ad Air France se mi prestano un Airbus che gli avanza che ce lo vorrei far precipitare sopra. Mi han detto che non ci sono problemi, appena ne avranno riempito uno me lo manderanno.
Poi.
Il giornale spagnolo El Pais pubblica le foto di una festa in Sardegna a cui il nostro Premier ha partecipato e lui a Radio Anch’io (anch’io voglio rilasciare una dichiarazione a Radio Anch’io!) le commenta dicendo che è la solita violazione della sua privacy e che quelle sono foto assolutamente innocenti. Se sono innocenti immagini di superfighe nude e uomini coi pesci all’aria tutti intorno al Premier, mi dispiace, ma aveva ragione il mortazza Prodi col culo sulla sella ad aprire i cancelli delle carceri. Il legale di Silvio annuncia anche un’azione in sede civile per chiunque ripubblichi in Italia le fotografie apparse su El Pais. Quindi, se non leggerete più aggiornamenti, significherà che mi avranno fatto sparire. Voi cercatemi nell’oceano.
Poi.
Gianna Nannini, ospite da Emilio Fede gli dice, in faccia, che il suo modo di fare informazione almeno fa ridere. Lui produce un ghigno che evidenzia l’imminente esplosione del fegato, ma si contiene e prosegue con le domande.
GiannaBest.
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