Sono appena tornato a casa, quando posso evito l’autobus. Firenze è bella da passeggiare pure con la pioggia, e poi attraversarla a piedi me la fa conoscere. Ne scopro un pezzettino di più ogni giorno. E’ il mio modo di capire, faccio così anche con le persone: a poco a poco.
La padrona di casa possiede tre palazzi (non appartamenti – badate bene – palazzi!) completamente affittati. Quando il 5 del mese vado da lei per l’affitto la trovo seduta dietro a un tavolo di vetro grande come la mia stanza, in uno studio grande come la casa intera, che trasuda ricchezza da tutti i pori del legno lucido del parquet. Per lei non contano i soldi, è più importante che gli inquilini restino per l’intera durata del contratto, per non dover vivere la scocciatura di cercarne di nuovi. Così abbassa i prezzi e son tutti più contenti. Certe volte l’altrui ricchezza può rappresentare una fortuna.
Le mie giornate sono scandite dalla scrittura e dalla ricerca del lavoro. Il weekend esco un po’ di più. Sapevo che sarebbe stata dura, che nessuno qui stava aspettando me a braccia aperte per offrirmi un buon contratto, e le mie sensazioni non sono state tradite. Non è dura, è durissima.
Stamattina ho parlato col direttore editoriale di una bella casa editrice di Firenze. Mi ero proposto per uno stage e lui, nonostante il rifiuto immediato, mi ha voluto incontrare. Abbiamo chiacchierato poco. Gli ho domandato com’era andata al Pisa Book Festival. Mi ha detto che il venerdì non c’era nessuno. Sabato e domenica un po’ meglio. In casa editrice sono in quattro e presto una ragazza dovrà andare via perché non ce la fanno. Stage gratuiti non ne fanno – sì, l’avrei fatto – perché non vogliono prendere in giro nessuno. Io sono molto bravo, mi ha detto, ma niente da fare per ora.
Ho scritto questo post principalmente per parlarvi di un’esperienza bellissima. Ho partecipato a Torino Una Sega 3. Si tratta di un reading al Caffè Notte, in zona Santo Spirito, organizzato da Firenze delle Letterature, un gruppo di scrittori legati alla città di Firenze che si impegnano per la promozione della cultura e della lettura. Ho letto un estratto di Mai abbastanza lontano da me, uno dei racconti della Valigia. C’era molta gente, anche nomi di rilievo nazionale (Vanni Santoni, Francesco Recami, Antonio Moresco, Carolina Cutolo). Era un po’ che non leggevo qualcosa di mio in pubblico, e mai a Firenze. E’ stato eccitante. Appena finito di leggere, un ragazzo si è avvicinato, mi ha stretto la mano e mi ha detto: – Grande! – e io sono tornato a casa felice, alle 3 di notte, sotto il diluvio.
Ieri mi hanno segnalato che il blog dei mitici Scrittori Precari ha pubblicato il mio estratto. Sorpresa! Potete leggerlo cliccando QUI.
Nei prossimi giorni m’impegnerò ad aggiornare più spesso il blog. Ho bisogno di raccontarmi cosa sta succedendo alla mia vita. Può essermi utile per comprendermi meglio, vedermi attraverso i miei occhi, e leggermi come se fosse la storia di qualcun altro a cui dare un buon consiglio.
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Le foto che ho pubblicato sono state scattate da Domenico Palopoli.
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