Cari iscritti al blog, voi che siete attenti frequentatori di queste pagine, avrete notato qualche impercettibile malfunzionamento nella newsletter che, in questi ultimi 2 giorni, s’è messa a inviare email all’impazzata segnalando articoli di 5 anni fa, per un totale stimato di circa 16 inutili notifiche.
Uno apre l’email, legge: Ciao, hai 16 nuovi messaggi! e pensa: Uh, e di chi mai saranno?! Che sia proprio Claraflora, che ha finalmente deciso di accettare il mio invito a cena, oppure la Sony, che vuole investire sul mio giovane talento cantautorale o chissà, Muccino in persona, che mi vuole come protagonista del suo prossimo film girato a New York… e invece no. Solo quel coglione di Matteo Grimaldi. Esattamente!
Sono desolato. Mi scuso e mi spiego partendo da un antefatto, perché la newsletter – va detto – mica è pazza!
ANTEFATTO PER ARRIVARE AL FATTO
Qualche settimana fa, Splinder, la famosa piattaforma di blogging con oltre 600mila utenti registrati e poco meno di blog creati, pubblica nella homepage un messaggio per nulla rassicurante.
ATTENZIONE!
Da giugno non sarà più possibile iscriversi al servizio e acquistare o rinnovare i pacchetti avanzati SplinderPRO.
Chiude pure Splinder, penso. Comunque a giugno manca ancora un po’, gli utenti avranno tempo e modo di traslocare il proprio blog su altre piattaforme e informare i lettori del passaggio. Non proprio, perché il precedente messaggio è stato rimpiazzato da un altro, del quale sono riuscito a catturare un’immagine, che non lascia scampo.
Questo vuol dire che già fra qualche settimana probabilmente Splinder cesserà di esistere, o forse no, ma non si occuperà più di blog; si vocifera che commercerà loghi, suonerie e vari ed eventuali servizi per la telefonia.
Mi dispiace perché.
– I ricordi partono da una domanda che il mio migliore amico mi pone alle 3 di notte di 6 anni fa: “Tu che scrivi tanto, perché non ti apri un blog?”
“Ci stavo pensando” rispondo, accompagnando le parole a un coreografico e convincente assenso col capo, prima di tornare a casa e cercare su Google: blog. Se ci pensavo rivedevo Blob, la creatura informe e gelatinosa che, nel film Fluido mortale, si nutre della gente e cresce a dismisura. Il mio primo blog lo chiamo La Stanza del Matto, su DiaBlogando, la piattaforma appartenente al gruppo editoriale RCS; qualcuno se la ricorda? Si poteva scegliere fra 3 soli template. Il mio era dinamico. Nelle ore diurne c’era il cielo azzurro con le nuvolette bianche, dopo le 19 arrivavano le stelle e la luna su sfondo nero. Pensate alla complicazione di dover trovare il giusto colore per il testo che stesse bene con l’azzurro, ma non fosse troppo chiaro per non sparire fra le nuvole, e nemmeno troppo scuro se no, al calare della notte, beato chi legge! Ero felice di far parte di una community fedele, che rifuggiva i grandi numeri delle metropoli fuori per riunirsi la sera davanti a una storia. Un brutto giorno apprendiamo la notizia della prossima chiusura di Diablogando tramite un messaggio lasciato in home dalla redazione, simile a quello che oggi contemplano attoniti gli utenti di Splinder, me compreso. A contare erano le conseguenze. La dispersione, l’allontanamento alla ricerca confusa di un tetto più sicuro; io ho scelto Splinder.
– Quelli su Splinder sono gli anni in cui la mia vita ha preso una direzione ostinata e lo devo alle soddisfazioni e all’affetto che i lettori di allora mi hanno regalato.
- Le 500 visite al giorno che convinsero Kimerik a investire sui miei racconti.
- La prima edizione di ‘Non farmi male’, polverizzata grazie ai lettori del blog.
- Certi giorni cupi mi chiudevo nella Stanza stretto dalle insicurezze. Decine di commenti davano vita a un’esplosione di meravigliose minchiate, e io riuscivo da lì col sorriso. È stato bello.
Poi il boato della terra e il buio. L’uscita di ‘Supermarket24’ e i troppi disservizi di Splinder che versava in uno stato di perenne manutenzione – mi faceva aggiornare solo quando lo diceva lui e vi assicuro che Giucas Casella avrebbe dimostrato maggiore generosità – mi hanno convinto a traslocare nuovamente, stavolta su un dominio personale. Ora, da qui, assisto alla sua chiusura con il dispiacere che mi dà l’idea che esista un interruttore capace di spegnere 2 anni di passato.
IL FATTO DELLA NEWSLETTER MEGALOMANE
Quegli anni bisognava salvarli. Ho trovato un plugin che faceva proprio al caso mio. Si chiama Splinder Importer e, in poche facilissime mosse, permette di traslocare tutti i post (in ordine di datazione e senza sovrascrivere), commenti inclusi, da Splinder a un’altra piattaforma. Per iniziare al meglio ho distrutto irreparabilmente il template di Splinder, poi ho chiamato a rapporto il fedelissimo grafico Pino. Mi rivolgo a lui quasi sempre sul punto di non ritorno, con la disperazione alle stelle, come faccio con la Madonna, insomma.
Facciamo partire l’incorporamento. Neanche il tempo di sperare che tutto stia andando bene, che una mitragliata di segnali acustici mi sussurra delicatamente che stanno arrivando email a tutto spiano. Il mio efficientissimo servizio di newsletter si affannava ad avvisare tutti gli iscritti, un’email per ogni nuovo post incorporato.
Per fortuna siamo riusciti ad agire in fretta e a disattivare lo script isterico, prima che potesse trasformarsi in un’arma micidiale capace di saturare e far esplodere le vostre caselle di posta elettronica, sentendosi in dovere di notificarvi tutto il vecchio blog e cioè circa 500 post. Adesso è davvero tutto risolto.
Chiudo cercando di dare al post una valenza socialmente utile. In questa pagina, coloro i quali stanno odiando Splinder con tutte le forze possibili, trovano le indicazioni per traslocare il blog. Splinder Importer è piuttosto intuitivo (se ci sono riuscito io…). Spero che la figuraccia possa servire almeno ad aiutarvi a risolvere le conseguenze del lutto splinderiano.
Ah, se siete fra i 6 miliardi e 999milioni e 999mila e 982 che non l’avete ancora fatto, cliccate su RESTA AGGIORNATO (in alto) e inserite il vostro indirizzo email nell’apposito campo, riceverete così una notifica (soltanto una, promesso) ogni volta che pubblicherò un nuovo post. Dopo quanto accaduto, voglio vedere chi avrà il coraggio di farlo. Almeno, la prossima volta che mi rivolgerò soltanto agli iscritti, non vi sentirete esclusi.
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