Radio Studio A (che spero non stia per: Studio Aperto) mi ha intervistato. Il pezzo è andato in onda in diretta ieri sera sulle loro frequenze, e sarà trasmesso per tutta la prossima settimana da molte FM locali in tutta Italia. Quindi potete fare due cose: o vi piazzate sulla vostra radio locale preferita e pregate che sia una di quelle, oppure cliccate su questo link e seguite attentamente le istruzioni che sto per darvi.
Al centro della pagina c’è una tendina sul rosa con una faccetta arancione con le cuffie e gli occhiali da sole, che vi permette di scegliere un programma da riascoltare, cliccate su Via col Vento e parte la puntata. (Grazie a Hector Belial, che non è un cuccuruccù qualunque, ma è uno dei finalisti del Campiello Giovani oltre che giovanissimo scrittore della scuderia di Las Vegas Edizioni, per avermi suggerito un link più umano di quello che avevo messo io, e naturalmente gli faccio millemila in bocca al lupo per tutto!)
Ad un certo punto stavo per dire a tutti come finisce Cemento, il primo dei sette racconti, poi mi sono reso conto. Leggete il libro per scoprirlo. E poi orecchie tese, ché nell’intervista c’è un’anticipazione mica male.
Il primo tentativo di registrazione non è andato proprio benissimo. La chiamata era un po’ disturbata e più parlavano e meno sentivo, finché non ho sentito più niente e allora ho detto: “Scusate, ma io non sento niente.” poi qualcosa l’ho sentito, una specie di urlo da lontano: “Stiamo registrandooo!”. “Eh, ho capito, ma se non sento niente cosa devo dire?” Una delle due: “Matteo, se dovesse riaccadere, tu parla del libro per tutto il tempo, poi la montiamo noi, ok?”. Ho vissuto con terrore l’eventualità di dover parlare a vanvera per un quarto d’ora, fortuna che poi è andata liscia.
Io e Non farmi male ringraziamo di cuore le due tipette e radio Studio A per essersi interessate a noi. Quella sera poi sono andato a giocare a pallavolo, a dire di qualcuno sembravo dopato.
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