In questo giorno di festa, ma anche di pensieri responsabili e di impegno attivo, mi preme ricordare un indimenticabile momento generosità vissuto in libreria qualche giorno fa.
Una donna dolcissima. Lo si capisce anche dal suo acquisto: il corso completo per preparare gustosi dolcetti al cioccolato.
Il nostro incontro è gioioso. In cassa i sorrisi si sprecano, ci scappa pure una battuta sul tempo pazzerello, e una sulla mia altezza.
– Almeno non hai problemi con gli scaffali alti… AHAHAHAH!
Un’ironia fantasiosa e trascinante la sua, ma soprattutto fantasiosa.
So che ci aiuterà e così le domando.
– Vuol contribuire alla raccolta fondi che stiamo facendo per la nostra onlus?
Sgrana lo sguardo fino al limite massimo concesso dalla sua apertura oculare. Come se fosse stata trapassata a tradimento da un paletto di frassino per ammazzare i vampiri. Si prende qualche istante in cui osservarmi con questa sua nuova espressione scioccata e per niente rassicurante. Mi guardo intorno. Siamo solo io, lei e Peppa Pig. Per un attimo ho paura. Poi parla.
– Onlus… – dice, e si ferma qualche altro istante. Come se avesse bisogno di tempo per elaborare qualcosa, una specie di lutto interiore. E poi aggiunge.
– Scusa, scusi… ma io…
– (Ah, siamo tornati al lei? Più distanti di due punti agli estremi dell’universo?)
– Ma io… non sono… io non credo… di sapere il latino.
– …
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