Studio a memoria il percorso dal carrozziere allo stadio che poi avrei dovuto rifare in macchina, al contrario, sempre perché qualche puttana (maschio o femmina che fosse, poco cambia) mi ha sfasciato il vetro del finestrino posteriore. Davanti allo stadio il consueto luccichio del verdino chiaro della carrozzeria non giunge a salutare i miei occhi. Chiamo Niccolò in stato di incoscienza indotta: “Dove l’avevamo parcheggiata la Matiz?” “A fianco al pub, di fronte ai cassonetti.” “E perché a fianco al pub e di fronte ai cassonetti c’è una C3?” “Uh madonna!” “E mo’?” “Te l’avranno rimossa.” “Sì, i ladri. Oddio m’hanno fregato la macchina, che emozione!” “Ora ti cerco il numero della depositeria comunale.”
Chiamo la depositeria: “Salve, ho inavvertitamente (notare l’avverbio) lasciato la mia macchina allo stadio durante la partita della Fiorentina (vaglielo a spiegare che mi avevano appena sfasciato il vetro e che mi trovavo in uno stato di shock). Visto che ora non c’è più, volevo sapere se era lì da voi o se me l’avevano fregata sul serio, ecco.” “Targa?” “Inizia per CW, ma non me la ricordo e non ho neanche modo di recuperarla. Comunque è una Matiz verdina senza un finestrino e con un tappetino incastrato tra lo sportello e l’interno, sa per non farci piovere dentro.” “Sì, è qua. Per riaverla porti con sé un documento e 130 euro.” “Minchia! Quasi quasi la lascio lì.” “Più giorni la lascia e più paga.” “Che simpatici!”
Mi ero dimenticato che il 2 mi hanno pure scalato la rata, che continuerò a pagare non so bene fino a quando, di 185 euro. Quando avrò finito, la macchina sarà da buttare. È come se in tutti questi anni avessi pagato una sorta di noleggio senza tra l’altro averla usata gran che. Rata+rimozione+vetro = uno scherzetto da oltre 500 euro senza colpo ferire. Prevedo che tra una decina di giorni, se ancora non avrò trovato un lavoro, finirò a piangere lacrime amare da un usuraio della zona. Tornando mi sono fermato a prendere un gustoso pezzo di schiacciata al forno sotto casa. “Uh, l’abbiamo appena sfornata, lei è proprio fortunato!” Fortunato?! C’è mancato poco che quelle parole scatenassero un raptus, che si fa pugno e la colpisce sul naso.
Niccolò dice: “Vedrai che si sistemerà tutto, sempre se non muori prima!”
Credo sia la giusta sintesi di questo scintillante momento della mia vita.
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