Chiuso Princi. 😀
Ah ok ora è chiuso chiuso? io non sono nemmeno andata a controllare… magari faccio un salto.. giusto per leggere lo stesso avviso che tu hai qui riportato.. meno male che abbiamo costruito un nuovo inizio..alla facciazza loro!
Vittoria, non è mai troppo tardi per un pensiero affettuoso. Grazie per gli auguri! Un bacione.
Matteo,ciao.E’ proprio troppo tardi per farti gli auguri?
trovo la tua stanza veramente bella,accogliente,completa ogni volta di più.Mi piace l’idea delle recenzioni,della presentazione di nuovi libri,su questo sai già come la penso.Passerò più spesso,ora poi che sono senza fissa dimora…Di sicuro troverò spunti interessanti e comunque il piacere di segiurti.Un saluto affettuosissimo-Vittoria
Grazie soffiodimaggio! A presto allora! 😀
Bellissimo Blog, ti leggero’ volentieri 🙂
Ah, santa direttamente? Eccheppalle però. La solita raccomandata! 😛
..eh no..io ti batto però..il mio vuol dire ‘santa’..digli niente..hehehe..=b
Grazie Indi, insomma dono di Dio, mica cazzi! 😀
detto..fatto!!hehe..ti intaserò la pagina dei commenti però..hehe..
“Matteo:in questi ultimi trent’anni Matteo, così come la variante Mattia, si è diffuso straordinariamente in Italia sulla scia della moda dei nomi biblici che sono stati adottati dai genitori delle nuove generazioni non certo per motivi religiosi ma perché vengono considerati eleganti. Misteri delle mode onomastiche! Matteo è un nome di origine ebraica. Si diceva Matithyah ed era composto da matath, che significava “dono”, e da Yah, abbreviazione di Yahhweh, ovvero Dio. Voleva dire quindi “dono di Dio”. Il nome ebraico venne poi abbreviato in Mathathat e in Matyà. Successivamente furono tradotti e adattati nel greco Maththaios, da cui derivò il latino Mattheus, e poi l’italiano Matteo; e anche in Matthias dal quale si è originato direttamente Mattia. Sicché ambedue i nomi hanno lo stesso significato di “dono di Dio”. Matteo si chiamava l’apostolo ed evangelista grazie al quale il nome è stato adottato dai cristiani fin dai primi secoli. Matteo era il gabelliere che Cristo, fra lo scandalo dei benpensantì, va a trovare a casa sua accettando l’invito a un banchetto e che poi chiama fra i suoi apostoli. Fu Matteo a scrivere il primo vangelo intorno al 42 per dimostrare agli ebrei della Palestina, suoi conterranei, che il Cristo era il Messia. Non si sa dove, come e quando morì; si crede martirizzato in Etiopia e lo si festeggia il 21 settembre, onomastico di tutti coloro che si chiamano Matteo. Le sue reliquie, portate nell’Italia meridionale alla fine del IV secolo, furono sistemate nel 954 nella cattedrale di Salerno dal principe della città, il longobardo Gisulfo I, e là si trovano ancora oggi. Varianti di Matteo sono i rari Maffeo, Mazzeo, Maffio e Mattia, come già si è detto. Così fu chiamato in italiano l’apostolo eletto in sostituzione del traditore Giuda Iscariota dopo la morte del Cristo e festeggiato il 24 febbraio, festa di San Mattia patrono dei fabbri-ferrai, perché quello era il mestiere che lui stesso esercitava prima di diventare apostolo. Il più celebre Mattia della letteratura contemporanea è il protagonista di un romanzo di Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904. Matteo invece si chiamava il Boiardo, autore del poema cavalleresco Orlando innamorato.”
Elly, meno male. Ho temuto per la tua salute mentale, e stavo per chiamare il pronto intervento.
Violetta, sì per sommergerli d’insulti. Probabile. Grazie, mi fa piacere che la Stanza ti piaccia. Un bacio.
Sì, Eric, anche Arcodamore m’è piaciuto. Va be’ a me sono piaciuti tutti, non so se si era capito.
O.o che non sia mai!!
…eh si,sicuramente torneremo a trovarli eh?sai già come la penso.La tua stanzetta diventa sempre più accogliente…mi piace!un bacio
Io metto il mio voto su Arcodamore. Semplice ma coinvolgente.
Eric, grazie. Io di Andrea De Carlo ho letto tutto. Mi sono innamorato del suo stile più che delle sue storie. Due di due, Macno, Di noi tre, Uto, restano insuperabili.
Ottima recensione. Non so se lo stesso si può dire del libro. Non l’ho letto.
Di De Carlo ne ho letti abbastanza, fra i 25 e i 30 anni. Credo sia tipico dell’età. Alla fine, sembra tutto uguale. Ambientazione borghese, mare e natura, rapporti di sangue, d’amore o di amicizia, la critica all’Italia. E poi il protagonista che è quasi sempre lui stesso.
Di certo scrive bene, e arriva facile a toccare certe corde.
Ciao moleskine. Allora benvenuto nella Stanza, e buona lettura! 😀
vago in rete e m’imbatto in mondi nuovi. Molti consigli interessanti e altri da sondare. Per ora colgo il tuo 🙂
Pyperita, io invece l’ho proprio trovato orribile. Anch’io mi trovo benissimo qua, e va bene così. Hanno fatto un grave errore a decidere di sbarazzarsi dei blog, ma tanto rimedieranno in fretta. E nessuno saprà mai che lì esisteva un passato, e che probabilmente era migliore di qualunque community. Bacio.
Lorenzo, pensavo dicessi sul serio. Pensavo avessi dei motivi per ringrazie RCS.
Ciao Matteo. Anche se non ho trovato il libro di Piperno orribile, l’ho letto e l’ho praticamente dimenticato. Questo mi sembra significativo.
Per quanto riguarda Diablogando, ti dirò che non lo rimpiango per niente.
Qui mi trovo benissimo, circolano molte più idee e si è in contatto con molte più persone.
Ti saluto con affetto.
Era una piccola provocazione, notte matto!!!
Elly, stai cercando di dirmi che ti piace Piperno?
‘sta storia non è che mi piace molto…
Comunque, non preoccuparti! ^^’ è che le vostre idee al 50% girano sulla sfera “erotica”… e di conseguenza…
hihihi 😀
Lorenzo, non siamo autori RCS, non meritiamo di star lì.
Lorenzo, li ringrazi per averti cancellato?
ho visitato ora il sit di diablog.. be i blog d’autore ci sono ancora!! che stronzi e noi che siamo??
Matto apprendo da te che siam stati cancellati!! mi spiace molto, a diablogando mi ci ero affezionato per i pochi fronzoli che aveva, semplice e immediato, mi mancheranno i vecchi blog ogni tanto ci facevo ancora tappa!! Grazie rcs tornerò a trovarti!!
Czed, repellente è la parola giusta! BLEAH!
Bene, mi consola non essere l’unica al mondo che trova repellente Piperno!
Ciao,
Sono nato a L’Aquila nel 1981.
Adesso vivo a Firenze, insegno ai bambini della scuola primaria e scrivo romanzi definiti “per bambini e ragazzi”, ma io dico non vietati agli adulti…
…e tanti altri!
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