Ho conosciuto Stojan Decu quando avevo bisogno della sua storia. Non sapevo che l’avrei incontrato; non è mai casualità quella che ti porta a scambiare due chiacchiere con chi non puoi immaginare quanto riuscirà ad arricchire la tua esistenza. Stojan Decu entra nell’anima e l’avvolge; l’abbraccia costringendola senza violenza alcuna a seguirlo agli antipodi delle emozioni. Un viaggio che resta memorabile, il potere di un libro di farsi indimenticabile.
Un romanzo d’avventura e d’amore, che narra la storia di un personaggio epico, delle sue guerre, delle sue imprese irrealizzabili, del mistero del suo essere ovunque e contemporaneamente; del desiderio di un ricercatore di raccontarne la vita, spiegarne ogni tappa sforzandosi di costruire consequenzialità che spesso saltano in vuoti inspiegabili, forse perché Stojan è davvero un uomo molteplice. Perché una sola vita non basta.
A colpire è subito l’immagine di copertina, ispirata allo straordinario quadro di Leonor Fini, che trasmette l’incertezza, la sensualità, l’eleganza e la dolcezza del protagonista, eppure anche la fredda determinazione nell’agire, perché Stojan Decu sa essere cinico come pochi. Un uomo coraggioso, forte, pronto ad affrontare mille avventure lungo il suo viaggio nella storia dell’umanità, ma al contempo bombardato da debolezze enormi, al punto da sconfiggerlo più volte di quanto non sembri. Voler esser amato per come si è veramente può risultare distruttivo se si è così diversi dalla massa, così unici in mezzo al mondo che schiva l’altro, se è così altro da sé.
Le passioni del protagonista coincidono con quelle dell’autore: i viaggi, il mare, la navigazione. E la solitudine. Stojan spesso scompare, certamente dove nessuno può disturbare il suo bisogno di stare solo e recuperare energie, per poi tornare, inatteso, a cambiare la vita di chi lo incontra.
Mi ha stregato la sua capacità di lasciare i luoghi certamente diversi, forse migliori, di com’erano prima di lui. Incastonare nei cuori delle persone un segno che brilla. Un po’ come ha fatto con me e con tutti coloro che ha incontrato, naturalmente perché così ha voluto, pur non risparmiandosi gesti efferati tutt’altro che contraddittori. Sono espressione della sua personalità superiore e totale. Che non può non prevedere risoluzioni violente quando ce n’è bisogno. Sa andare oltre facili e deboli moralismi, Stojan sa agire sempre. Non ha paura della vita che divora a suo piacimento. Forse ha paura di sé, e della sua unicità nell’anima, alla quale risponde con una molteplicità nel mondo e nel tempo. Stojan fa semplicemente il suo dovere. Cambia il mondo.
Simone Perotti, con il romanzo Stojan Decu, l’altro uomo, si è aggiudicato il primo premio Volpe d’Oro 2005.
Fatemi dire qualcosa sul Simone uomo. Per quel poco che ho potuto capire di lui è senz’altro una persona cordiale, gentile, di grande sensibilità, educata e rispettosa delle passioni altrui. Sincera, non avvezza ai falsi complimenti.
Chiunque volesse approfondire la sua conoscenza lo trova QUA, oltre che nella lista dei miei preferiti.
Volevo ringraziarlo per esser capitato sulla mia strada e per aver raccontato una storia speciale come il suo protagonista: Stojan Decu.
M.
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