Qualcuno dice che il Cavaliere abbia fatto divulgare dati sull’intensità del terremoto inferiori a quelli reali così da evitarsi il 100 per 100 del risarcimento sulle case crollate o inagibili. Finché la notizia rimane diceria da campeggio nessun problema – se ne dicono tante. Ho sentito pure che alla Finanza avrebbero pronte 1000 bare in attesa di essere riempite dai corpi delle vittime della prossima scossa attesa da un giorno all’altro – però quando poi la sento in TV uscire dalla bocca di esponenti dell’opposizione a meri scopi elettorali, mi pare il caso di approfondire. Ebbene ho approfondito. Non che ci sia voluto chissà quale studio e ricerca di informazioni, basta digitare qualche parola su Google. La scossa del 6 aprile è stata di 5.8 della scala Richter e 6.2 della scala Richter magnitudo momento. Sono 2 valutazioni leggermente diverse, entrambe giuste. La tradizionale scala Richter misura le onde più prossime all’epicentro, la scala di magnitudo del momento sismico (Mms) calcola l’energia alla sorgente, fornendo una stima migliore dell’energia irradiata. È per questo che i sismografi di tutto il mondo si affidano alla Mms, un po’ come facciamo noi per mandare foto o filmati col telefonino, per chi ha un cellulare abilitato (io no). Quindi evitiamo di straparlare. Non è vero che in Italia insabbiano i dati (non è stato questo il caso, almeno) e che Ingv mente, come ho pensato da gran fesso anch’io.
Come dice Niccolò, basta informarsi. Aggiungo che dovrebbero essere i mass media a farlo, comunque. Resto sempre a difesa della matrona della fattoria che si preoccupa a morte dei suoi capelli e di non far bruciare l’omelette e chissà se le galline hanno covato, che è convinta che il computer sia una specie di televisione moderna e non capisce come si faccia a cambiare canale e mettere sul 5 che iniziano i casting di Amici, con quel telecomando con 2 pulsanti a forma di topolino, poi. Cosa deve pensare quella donna se le raccontano che il terremoto era di 6.2 e non di 5.8 come hanno reso noto al solo scopo di non ripagarle la casa semicrollata? Bisognerebbe organizzare dei corsi accelerati di Scienze della Ricerca Googleiana cosicché tutti possano farsi la loro informazione personalizzata, perché io ai TG credo sempre meno.
Ieri Berlusconi, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto a L’Aquila, ha esortato tutti i genitori all’ascolto a non iscrivere i loro pargoli alle scuole della costa perché a settembre riapriranno tutte le scuole aquilane. Quelle che necessitano di pochi lavori di ristrutturazione e quelle che invece andranno ricostruite da capo all’interno delle new town che circonderanno il nucleo aquilano esploso e che, come dice il Premier, saranno abbellite da abbondante verde. Hanno riaperto ieri i primi 2 reparti dell’ospedale: Diagnostica e Radioterapia, segnale questo, secondo il vice ministro alla Salute Ferruccio Fazio, della ripresa della sanità in Abruzzo. A me pare il minimo, dopo 2 mesi, che riaprano 2 stanze d’ospedale, però ci fidiamo. Intanto il 20 giugno sarà completamente operativo l’ospedale da campo approntato per il G8 alla Maddalena e in fase di trasferimento qua da noi. Non ho ancora capito se quella di piazzare il G8 a L’Aquila sia stata una decisione geniale (piomberanno dal cielo 90 milioni di euro, non nelle mie tasche, detto per quelli che hanno nutrito dubbi in merito alla destinazione del money) oppure la più incredibile stronzata che potessero fare, per la serie: Ci mancava solo questo! Vi saprò dire quando sarà finito, se sarò ancora vivo, insomma. Sì perché hanno definito le aree a rischio, una specie di mappa colorata e, indovinate un po’, casa mia sta al centro della zona rossa. Abito a 40 metri da quella che fino a 3 mesi fa era una pista di cemento con le ortiche ai bordi e i cani che ci andavano a cacare, da cui decollavano 3 elicotteri gialli al mese di quelli che sorvolano mari, monti, laghi e città per le emergenze, e nel giro di un mesetto si trasformerà in un aeroporto internazionale su cui atterreranno i jet di Berlusconi, Obama e compagnia bella, sempre a 40 metri da casa mia. Che gran culo eh? Devo ancora capire quali saranno le conseguenze di questa così fortunosa designazione. Pare che non si possa uscire di casa se non scortati, a qualunque ora del giorno e della notte; intanto ci stanno fotografando uno a uno, i residenti, che saranno dotati di un pass per attraversare la zona rossa senza ritrovarsi trivellati dai colpi di qualche tiratore scelto a difesa delle celebrità, e scusate se quella è casa mia.
Insomma, io speriamo che me ne vado (che potrebbe essere l’attesissimo seguito di Io speriamo che me la cavo).
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