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La macchina si sfrena – da una prima ricostruzione si ipotizza che sia stato il ragazzo all’interno a togliere il freno a mano – acquista velocità, abbatte la recinzione e piomba nel cortile della scuola proprio nel momento in cui è popolato dai bimbi dell’infanzia, travolge sei bambini, che rimangono incastrati fra le lamiere della recinzione e la macchina. Le maestre li soccorrono e sono tuttora ricoverati in ospedale in condizioni piuttosto serie – prego per loro.
Tommaso, 4 anni, non ce la fa, muore nel tragitto dalla scuola all’ospedale.
La zia del piccolo ha voluto ricordarlo raccontando un dolce aneddoto: “Eravamo nel giardino di sua nonna, mi aveva portato a vedere tutte le nuove piantine. Era un animo puro, cercava sempre di intervenire per rasserenarci tutti. Quel giorno piangeva perché si era fatto male. Io non riuscivo a consolarlo e il suo dolore mi ha intristita. Lui l’ha notato e mi ha detto: “Zia, non preoccuparti. Non è niente”. A quel punto ha subito smesso di piangere”.
Un bambino di 4 anni muore in un giorno qualunque, travolto da un’automobile senza controllo mentre gioca coi suoi compagni a scuola. Come si può trovare una giustificazione a un evento così assurdo, inconcepibile?!
Un enorme abbraccio alla sua mamma e al suo papà. Tutta la popolazione dell’Aquila si stringe attorno a voi. Mi dispiace tanto.
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